Milano si anima diventando capitale della lettura per 4 giorni grazie all’evento BookCity.

BookCity

Si conclude domani BookCity, la quattro giorni ricca di 1300 eventi gratuiti organizzati tra il Castello Sforzesco e le periferie di Milano. La città diventa un labirinto in cui perdersi tra incontri, autori, mostre e librerie. Giunta ormai alla sua settima edizione, la festa del libro accoglie ospiti d’onore. Quest’anno BookCity viene inaugurata con la consegna del Sigillo di Milano, da parte del sindaco Giuseppe Sala, allo scrittore britannico Jonathan Coe. Segue poi una lunga lista d’autori come Liliana Segre, Mauro Corona, Erri de Luca, Luis Sepulveda, Michele Serra e artisti come Malika Ayane, Levante, Lo Stato Sociale, Al bano e Mara Maionchi.

La chiusura

La chiusura di domani non sarà da meno in quanto a ospiti. Alle 20.30 infatti al Teatro Franco Parenti ci si tufferà in un viaggio ironico e sentimentale del giornalismo di Beppe Severgnini: dalla scuola di Montanelli al Corriere della Sera, dal primo articolo per La Provincia di Cremona al New York Times, dai libri alla tv. Per l’occasione Severgnini porta infatti al pubblico di lettori lo spettacolo di narrazione teatrale “Tutto cambia, ma italiani si rimane”. Perché, in fondo, qualunque cosa facciamo, diciamo o speriamo, sempre italiani rimaniamo.

Milano legge Milano

Insieme a BookCity, oggi tra le strade della città si è svolto anche il flash mob letterario urbano Milano legge Milano. In alcuni luoghi particolarmente simbolici, come piazza del Duomo, i volontari hanno letto varie citazioni. Lo scopo della manifestazione è quello di creare una video mappa della città interpretata dai suoi cittadini.

«Al crepuscolo, siamo giunti nei pressi di Milano e abbiamo intravisto la città e le vette azzurre alle sue spalle. Morivamo dalla voglia di vedere la rinomata cattedrale! Alla fine, una giungla di aggraziate guglie, luccicanti nella luce ambrata del sole, si è lentamente elevata sui tetti bassi delle case allo stesso modo in cui talvolta ci capita di osservare, sull’orizzonte lontano, una massa dorata e torreggiante di nubi sollevarsi sulla distesa di onde, nel mare: la cattedrale

[Mark Twain – Gli innocenti all’estero – 1869]

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Testo e foto: Giulia Di Giovanni

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