Un weekend a Zurigo, 54 ore per l’esattezza. Ecco come impiegare al meglio la vostra permanenza.

Vacanze

Non ci vogliamo rassegnare al rientro dalle vacanze, all’arrivo di settembre e alla solita routine lavorativa. Decidiamo così, con le mie amiche, di concederci un’ultima piccola evasione. Propongo Zurigo, è da tempo che la vorrei visitare e da Milano con il treno è abbastanza vicina. Il biglietto poi è davvero economico. Almeno quello. La meta viene accettata con entusiasmo dalle altre componenti del gruppo che partiranno invece da Roma con l’aereo.

L’arrivo

Arriva il tanto atteso 30 agosto, la valigia è pronta: jeans, magliette a maniche corte e lunghe, giubbino per la sera e scarpe chiuse. Il meteo parla chiaro, 14°C di minima e 26°C di massima. Prendo il treno da Milano Centrale alle 9.05 e arrivo 3 ore e 40 più tardi a Zurigo. Le mie amiche intanto atterrano all’aeroporto in mattinata e ci ritroviamo al binario 8 della stazione svizzera. Cariche di aspettative ci dirigiamo all’Hotel Sorell Rex a posare i bagagli. 15 minuti a piedi in salita e siamo giunte a destinazione. L’albergo è molto bello, curato e pulito. La nostra stanza è grande ed è composta da un comodo letto matrimoniale e un divano apribile. Tiriamo a sorte per accaparrarci il materasso in memory foam. Ce lo aggiudichiamo io e Paola, mentre a Valentina e Noemi tocca il divano.

Zurigo

Ci cambiamo al volo prima di uscire. Quella che doveva essere una temperatura massima di 26°C in realtà supera di gran lunga i 30. Costeggiamo il fiume Limmat per raggiungere il lago. Prima però ci fermiamo a mangiare un boccone, sono ormai le 14.30 e le nostre pance brontolano animatamente. Riprese le energie con la modica cifra di 33 franchi (circa 30 euro) per un piatto di wurstel e patatine, ci mettiamo in marcia per l’imbarco dei battelli. Saliamo a bordo alle 16.40 e facciamo un bel giro del Lago di Zurigo per un’ora e mezza. La città è davvero bella e dicono che d’inverno, con i mercatini di Natale tra il 25 novembre e il 25 dicembre, lo sia ancora di più. Ci accorgiamo subito di un fatto rilevante: la vita è davvero molto cara. La sera mangiamo una pizza in centro, una semplice margherita la paghiamo 20 euro. Il bello viene dopo, un litro di acqua Panna sfiora i 10 euro. Ma non ci scoraggiamo, del resto siamo in vacanza!

Gita

Il giorno dopo, fatta un’abbondante colazione, ci dirigiamo a prendere la funicolare Polybahn da Romerhof Platz. Qui, prima di salire a bordo, facciamo un giro per un mercatino dove compriamo delle appetitose marmellate del luogo. Il bello di questa città è che oltre a parlare il tedesco, tutti fortunatamente parlano benissimo l’inglese e molti anche l’italiano e il francese. Fatti i nostri acquisti, saliamo sulla funicolare che ci porta fino a Bergstation Dolderbahn. Da questo punto ci addentriamo nel bosco e, con un’ora di cammino tra la natura ombreggiata, ci ritroviamo al lago. Dopo aver mangiato dei gustosi panini ci vogliamo concedere un gelato, una pallina in coppetta viene 4 euro. Neanche a Venezia costa tanto. Pensiamo allora convenga qualche prodotto confezionato. Qui la nostra Algida si chiama Lusso e il nome si addice proprio bene allo stile di vita cittadino.

La sera

La sera, dopo una cena sul lungofiume, esploriamo la città vecchia. Bevuta una birra in un locale, veniamo attirate da musica e da gente su quelle che sembrano antiche mura. Qui scopriamo che si ritrovano i liceali della zona in modo non molto convenzionale. In questa specie di giardino, oltre all’odore di marijuana che si sente ovunque in città, i ragazzi giocano a buttarsi dai muretti, incendiano carta igienica e lanciano bottiglie piene d’acqua contro i passanti. La pulizia, l’eleganza cittadina e il rispetto quasi ossessivo degli spazi pubblici, in questo luogo sono dimenticati. L’unico visto in una Zurigo all’avanguardia e con rigide regole che fanno sì che le strade siano sempre splendenti, che le macchine si fermino per far passare i pedoni e che le parole grazie e per favore siano in bocca a ogni abitante. Decidiamo di allontanarci in fretta da questo quartiere arroccato sul centro storico cittadino. Anche stasera abbiamo superato l’una, le nostre 7 ore di sonno ci aspettano.

Ultimo giorno a Zurigo

Domenica la dedichiamo alla cultura. Visitiamo quindi il Duomo, Fraumünster, Wasserkirche e la chiesa di San Pietro. La giornata passa in fretta. Intorno alle quattro accompagno le mie amiche in stazione, devono raggiungere l’aeroporto entro le 16.30. Io ho ancora due ore libere e incontro la mia ex capo redattrice di Retesole che ormai abita in Svizzera da qualche anno.

Nel tardo pomeriggio, dopo aver fatto una scorta di cioccolato, salto sul treno che mi riporta a Milano. Stavolta non ci sono scuse, le vacanze sono terminate. Auf Wiedersehen Zurich, ci vediamo durante i mercatini natalizi!

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Testo e foto: Giulia Di Giovanni

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