Alla scoperta di dicerie e verità racchiuse all’interno del GRA tra Roma nord e Roma sud.

L’origine

Sembrava nata come un’ironia virale sui social, ma adesso la rivalità tra Roma nord e Roma sud si fa sempre più concreta. Una lotta tra due fuochi racchiusi entrambi nel Grande Raccordo Anulare. Benestanti contro meno abbienti, mocassini contro All Star. Ma soprattutto: precisini contro coatti. Oggi la divisione tra romanisti e laziali lascia il posto a quella tra la Roma dei “ricchi” e quella dei “poveri”.

Le differenze

E così la leggenda vuole che a Roma nord tutti si vestano Ralph Loren e indossino Hogan guidando macchinette senza mani, perché una impegnata a tenere una Camel light e l’altra un Moscow Mule in direzione Fregene. A Roma sud invece sembra ci si vesta H&M o Tally Weijl, si guidino motorini sgangherati e si fumi il drum con in mano un Negroni, cantando “La spesa” dei Marta sui tubi in direzione Ostia.

Roma, strada sampietrini

 

La realtà

Ma davvero si crede a queste distinzioni? La conferma arriva da una scenetta creata la scorsa settimana da alcune commesse di un negozio del centro che accolgono con baci e abbracci un collega di un altro punto vendita. Appena il poveretto gira le spalle una dice all’altra: “Hai sentito come parla Federico? È talmente di Roma nord che sembra quasi milanese”.

Il lavoro

Ebbene sì la spaccatura sembra esistere, anche negli ambienti lavorativi. Un laureato di Roma nord che ha dei colleghi con la maturità di Roma sud potrebbe essere un facile bersaglio e viceversa. E ne esistono talmente tante di persone che fanno caso a queste distinzioni che alla fine ci si vergogna a dire dove si abita.

Ma la conclusione di questa rivalità è che forse gli abitanti di Roma nord non sono mai stati all’Eur e non hanno mai visto che è un quartiere di Roma sud tutt’altro che povero. E, viceversa, gli abitanti di Roma sud non si sono mai avventurati a Primavalle, quartiere non proprio benestante di Roma nord. Ormai però le dicerie hanno preso il sopravvento e questo antagonismo probabilmente resterà vivo come quello tra Apple e Android, Barbie e Bratz, Wii e Play Station e Vasco e Liga.

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Testo: Giulia Di Giovanni. Foto: Mauro Di Giovanni

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