Leggere nel pensiero diventa sempre più reale grazie alla tecnologia e a Neuralink.

Leggere nel pensiero

Molti potrebbero pensare che non bastano già le telecamere, gli hacker sempre in agguato, i robot, la clonazione, il riconoscimento facciale. E neanche i cinesi con la loro smania di controllo. Mancava solo l’ultima startup di Elon Musk a completare il cerchio. Quarantotto anni, nato dal nulla e diventato ricco grazie a PayPal. Ha costruito una delle imprese più innovative della Terra. Produce auto elettriche, lancia razzi low cost nello spazio. Promette anche di portarci su Marte, con SpaceX, e di collegare cervello e computer, con Neuralink. Molti lo considerano il nuovo Steve Jobs. Sì, perché il noto imprenditore sudafricano, naturalizzato statunitense, indaga una delle possibilità più futuristiche che la mente umana possa immaginare: la lettura nel pensiero.

La tecnologia

Fan probabilmente della fortunata serie tv Black Mirror, Elon Musk emula l’ambizioso tentativo di sfidare i limiti umani grazie alle nuove tecnologie. E sembrerebbe riuscirci. Neauralink è il nome del piccolo apparecchio progettato e in grado, grazie a dei finissimi fili, di rilevare l’attività dei neuroni, creando così una sorta di ponte tra la mente e l’esterno. Presentato il progetto alla California Academy of Sciences, Musk dichiara che «Neuralink sta attualmente sviluppando dei minuscoli processori che si collegano al cervello tramite fili più sottili dei capelli umani. A circa 4-6 micrometri questi sensori si adatteranno alla superficie del cranio, trasmettendo informazioni a un computer indossabile dietro l’orecchio».

Tra finzione e realtà

Nella pratica sia la tecnologia che le norme sulla privacy sono ancora ben lontane dal farci sapere cosa pensa il prossimo. Tranquilli, non saremo ancora immersi nel ruolo di Jim Carrey in Una settimana da Dio. Non saremo quindi bombardati da tutti i pensieri delle persone attorno a noi e non sapremo cosa passa nella mente della gente ogni secondo. Per fortuna, aggiungerei. Sarebbe davvero un bel casino se il nostro capo, il nostro ragazzo, il nostro dentista o una persona appena conosciuta, sapessero davvero cosa ci frulla nella testa ogni istante. Nessuno avrebbe più un lavoro, un compagno, un medico o nuovi amici.

L’obiettivo Neaurlink

State sereni. Non finirà come in Eternal sunshine of the spotless mind, in cui il dottor Howard Mierzwiak è in grado di cancellare ricordi specifici dalla mente umana. Nel film, Clementine, interpretata da una fantastica Kate Winslet, decide di rivolgersi alla clinica Lacuna Inc. per far sparire ogni traccia nella sua memoria del suo fidanzato Joel, interpretato da Jim Carrey. (Sì, ho un debole per Carrey). E non finirà neanche come in Inception, dove DiCaprio ha la possibilità di estrarre pensieri dalle menti delle persone mentre queste dormono. Ecco, l’ambizione di Musk non punta a tanto, ma semplicemente a offrire una via d’uscita a chi soffre di gravi patologie tali da non consentire ai pazienti di comunicare con il mondo esterno. Questo l’intento. Almeno per il momento.

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Testo e foto: Giulia Di Giovanni

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