Canta, balla e prega. È la comunità congolese di Roma che si riunisce nella chiesa della Natività di Gesù a dare vita a una messa tutta gospel.
L’apparenza
Dall’esterno sembra una chiesa abbandonata. Una volta dentro però ci si immerge letteralmente nell’armonia di un gruppo di congolesi e nel loro coinvolgente coro gospel. Sembra di uscire da Roma e di essere catapultati dentro Sister Act. Questa magia si crea ogni domenica alle 11 a piazza Pasquino, nella chiesa della Natività di Gesù. Molti neanche la notano, passeggiando per il centro la sorpassano senza concederle uno sguardo finché il coro Bondeko non travolge presenti e passanti attirando turisti curiosi.
Una chiesa nascosta
Tra le tante pizzerie e tra i ragazzi che fanno a gara per far sedere famiglie e gruppi ai propri tavoli, passando per piazza Navona e finendo su via del Governo Vecchio a pochi metri dalla libreria AltroQuando, c’è una piccola chiesa dalle pareti scorticate che ospita dal 1994 la comunità congolese. La messa è celebrata principalmente in lingua francese, con alcune letture in italiano e i canti tipici del paese del centro-Africa.
La celebrazione
Un inno alla vita vivace e gioioso con i bambini in prima fila. Un luogo d’incontro interculturale che vede come protagonisti alle messe non solo congolesi ma anche italiani che abitualmente prendono parte al rito cattolico domenicale. Ai piedi dell’altare il noto coro composto da uomini e da donne che indossano il tipico Bubu, tunica colorata a fiori rossi e verdi. La musica impazza, il ritmo travolge, la fratellanza è tangibile.
Un incontro settimanale che il parroco Don Sylvestre non ha certo fretta di concludere. La messa infatti, intervallata molto spesso dai canti del coro, dura più di due ore finendo verso le 13.30. A quel punto non resta che recarsi a pranzo in uno di quei localetti tipici romani, come Baffetto, e godersi una buona mangiata per proseguire al meglio la giornata festiva.
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Testo: Giulia Di Giovanni. Foto: Mauro Di Giovanni
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