Lavoro, lavoro e ancora lavoro. Il venerdì i pensieri restano in ufficio: c’è il calcetto femminile aziendale.
Sognando
Chi l’ha detto che un gruppo di ragazze non possa correre dietro un pallone da calcio? Lo volevamo un po’ tutte da quando, nel 2002, è uscito Sognando Beckham. Nel film la protagonista è Jess, una studentessa Indo-britannica che vive a Londra. I suoi genitori hanno da sempre pensato per lei un futuro legato alle tradizioni. Tradizioni che però non includono una figlia calciatrice che s’innamora del suo coach irlandese.
Convenzioni
Di esempi di famiglie che remano contro le passioni non convenzionali dei propri ragazzi ce ne sono tante. Billy Elliot è un altro grande classico. Qui il protagonista è un adolescente di 11 anni, orfano di madre da pochi mesi e costretto dal padre a praticare il pugilato. Un giorno Billy assiste a una lezione di balletto, corso che presto inizierà a frequentare di nascosto. Siamo nel 1984 e la danza classica è considerata un incoraggiamento all’omosessualità. Oggi, a distanza di più di 30 anni le cose non sembrano cambiate poi molto.
La squadra
Qui non ci ferma più nessuno. Abbiamo messo su una squadra di calcetto femminile un paio di mesi fa con alcune colleghe. Un giorno alle macchinette del caffè mi si presenta un gruppo di ragazze che mi chiede se me ne intendo di calcio. La mia risposta “Giocavo alle scuole elementari” suscita una reazione inaspettata: “Ottimo, sei dentro!”. È nata come una sfida, mi raccontano poi, contro i maschietti che sostenevano non potessimo riuscire nell’impresa.
Calcetto
Iniziamo così a comprare i palloni per i primi allenamenti. È febbraio. Siamo a Milano. La sera dopo il lavoro. All’aperto, ovviamente. Il freddo non ci scoraggia. Corsa, stretching, un lungo riscaldamento, poi qualche regola, le squadre e i primi tiri in porta. Dopo un’ora e mezza siamo stremate e ci concediamo l’agognato terzo tempo. Hamburger, patatine, crocchette, pollo fritto e in dieci minuti recuperiamo tutte le calorie bruciate. Il coach di fronte a una birra ci dice la verità: “Ragazze, peggio di così non può andare perciò potete solo che migliorare”. Divertite e spronate da questa frase siamo sempre più invogliate ad andare avanti. Certo, il nostro obiettivo non è diventare come Beckham ma solo fare sport, imparare e metterci alla prova.
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Testo e foto: Giulia Di Giovanni
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