Con la data del 21 settembre all’aeroporto di Linate si conclude il tour del Jova Beach Party 2019.

I biglietti

Un’avventura. Ma ne è valsa la pena, come spesso poi accade per ogni avventura che si rispetti.

È inverno, il calendario del Jova Beach Party è già delineato. La tappa ligure è senza dubbio quella più conveniente partendo da Milano. Ma la data di Albenga è già sold out. Ripieghiamo su Vasto, il 17 agosto è un sabato e saremo per qualche giorno in Abruzzo, dove abbiamo casa. È perfetto, biglietti comprati.

Il caldo comincia, il tour è una bomba, divertimento assicurato. Poi arriva luglio, la data di Albenga del 27 viene cancellata a causa di una mareggiata. Lorenzo lo sa, purtroppo succede ogni anno e nel 2015 canta “L’estate addosso, la spiaggia si è ristretta ancora un metro”. La situazione sembra non si possa sottovalutare, a ribadirlo sono gli ambientalisti. Intanto comincia agosto e iniziano le ferie. Partiamo per la Corsica, i cellulari li abbandoniamo, li usiamo solo la sera per telefonare a casa. Una mattina, per caso, leggiamo la notizia della cancellazione anche del concerto di Vasto (a due settimane dalla data prevista). I motivi stavolta sembrano legati alla sicurezza e alla viabilità. Il recupero è previsto per il 7 settembre a Montesilvano, in provincia di Pescara. Sì, senza dubbio sarebbe fantastico essere ancora in ferie ma purtroppo in quella data saremo già rientrati a Milano. Nulla è perduto, c’è un’altra possibilità: partecipare al concerto di chiusura all’aeroporto di Linate.

Jova Beach Party

D’accordo, non sarà il mare, non sarà la Liguria o l’Abruzzo, ma la location è eccezionale. L’aeroporto di Linate infatti sarà chiuso fino al 27 ottobre e ciò permette di organizzare qui l’immenso show di Jovanotti. Arriva finalmente il 21 settembre, data di chiusura del tour. A Linate è tutto pronto, la sicurezza è massima, molte strade sono chiuse. I biglietti li abbiamo, il ticket per il parcheggio dello scooter pure. Panini, scarpe comode e zainetto pronti. Alle sei di pomeriggio siamo in pista, la musica già impazza. Tanti gli ospiti che precedono lo spettacolo di Jova. Tra questi un carichissimo Benny Benassi e il duo Takagi e Ketra.

Jovanotti

Finalmente verso le 20.45 Lorenzo è tutto nostro. Nostro e di altre centomila persone, su per giù. “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang” comincia a cantare. E lo è davvero, uno spettacolo ben pensato, strutturato, organizzato. Lui è su di giri, come sempre, ha un’energia contagiosa. Da dove siamo lo vediamo piccino piccino, un grillo impazzito che salta da una parte all’altra del palco. Per fortuna ci sono dei fantastici maxischermi che ci consentono di vedere anche le goccioline di sudore che gli cadono ai lati della fronte. Attorno a noi ci sono nostri coetanei, disabili, anziani, bambini, fidanzati, amici e intere famiglie. Jovanotti accoglie e unisce tutti. Lo spazio è ampissimo tanto che c’è gente con grandi tovaglie da pic-nic distese sul prato. Verso le 21.30 i bambini più piccoli dormono sui teli, coperti dalle felpe dei genitori. Non siamo ad un semplice concerto, stiamo partecipando ad una grande festa.

Notte di festa

Le canzoni di sempre, come Chiaro di Luna e L’ombelico del mondo sono intervallate da cover, ospiti, filmati e tanta gioia. Lorenzo, in mezzo a tutto il clamore, ci tiene però a sensibilizzare i suoi fan riguardo temi come il recupero della plastica, la sua dispersione in mare e le terribili conseguenze che ciò avrà sul mondo. Ci vuole rispetto e consapevolezza. A ribadirlo è un video dell’astronauta Luca Parmitano. Sperando che tutti abbiano compreso l’importanza del suo messaggio, Jova prosegue con lo spettacolo. Ciao mamma, Nuova era e poi il rap lascia spazio all’elettronica. Le teste ruotano, le braccia si protraggono verso il cielo. Lorenzo è cantante, dj set, ballerino, è tutto in una sola serata. “Ci hanno detto di concludere entro mezzanotte. Noi faremo il possibile ma c’è davvero tanta roba da fare!”. E anche stavolta Jovanotti è stato di parola, ci ha regalato uno show tra i più entusiasmanti della sua carriera. “La notte più bella della mia vita” la definisce salutandoci. Torniamo a casa felici, ancora elettrizzati e amareggiati allo stesso tempo, come quando saluti uno zio che abita lontano e sai che non vedrai per un po’.

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Testo e foto: Giulia Di Giovanni

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