Riapre a Napoli la pizzeria Sorbillo dopo la bomba esplosa settimana scorsa davanti alla sua porta. Oggi, per ripartire: pizze gratis.

Il fatto

Due porte blindate hanno salvato il custode notturno della pizzeria Sorbillo. Una bomba che ha rischiato di far saltare in aria l’uomo. Nessun ferito. Migliaia di euro di danni. Il quartiere sconvolto. Una guerra tra racket, dicono. Equilibri tra clan. Dimostrazione di forza. Ma quale forza?

Sono passati appena cinque anni dall’incendio al medesimo locale di via Tribunali a Napoli. L’ennesimo gesto intimidatorio contro un simbolo di rinascita. Contro chi cerca di rialzarsi, nonostante le difficoltà, dando uno schiaffo alla paura.

«Mi scuso con tutta la Napoli buona, l’Italia buona – scrive Gino Sorbillo sui social – e con tutte le persone che vivono onestamente, perché certi avvenimenti così forti ed eclatanti fanno cadere le braccia e demoralizzano la società. Sono stato nell’Arma dei Carabinieri ed ho scelto di fare il Pizzaiolo perché amo troppo la mia città e la amerò per sempre».

Sorbillo

Oggi, per alzarsi un’altra volta e dare un segnale forte, Sorbillo riapre offrendo pizze gratis. Sotto la pioggia i turisti increduli si fermano davanti al locale aspettando il proprio turno. Non tutti comprendono il segno di questo gesto, anche se la notizia dell’esplosione ha fatto il giro del mondo. Decine le pizze sfornate a riprova del coraggio e della volontà di combattere per una città più giusta.

Napoli, riapre Sorbillo dopo la bomba. Pizze gratis

La gita

Lo ammetto, sono stata da Sorbillo per la prima volta due anni fa. Nonostante io abbia origini partenopee, non avevo mai assaggiato una delle pizze migliori della Campania. È successo un po’ per caso, nulla di programmato. Decidiamo con due amiche di andare a Napoli dalla mattina alla sera. Troviamo un’offerta di Italo: 9,90€ a tratta. Appena un’ora di treno da Roma. Prima tappa obbligata appena arrivate è il caffè con la sfogliatella, riccia naturalmente. La preferisco. Dopo di che, da brave turiste, essendo dicembre, ci immischiamo tra la folla di San Gregorio Armeno. Le mamme da casa, nonostante i nostri 26 anni suonati, si erano raccomandate: niente gioielli, zainetti vietati, marsupio in vita e camminata decisa, sempre in gruppo. Neanche stessimo andando a passeggio di notte nel Bronx.

La giornata è splendida, camminiamo parecchio, facciamo innumerevoli foto. Forse troppe, come al solito. All’una la fame, dopo la sveglia alle 6, comincia a farsi sentire. Sotto consiglio dei papà, esperti di cibo, e delle recensioni online, andiamo a mangiare da Sorbillo. Una pizza tonda a pranzo non mi era mai capitato di mangiarla. Ottima è dire poco.

Il rientro

La sera lasciamo Napoli con una promessa: tornare ogni dicembre seguente per fare un acquisto in San Gregorio Armeno così da riuscire piano piano ad avere tutti i personaggi del Presepe e farlo in futuro con i nostri figli, proprio come i nostri genitori facevano con noi. E tornare da Sorbillo. Da quest’anno la nostra promessa acquista un ulteriore valore: sostenere chi, come queste persone, lotta ogni giorno contro criminalità e violenza.

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Testo: Giulia Di Giovanni. Foto: Mauro Di Giovanni

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