In tre giorni a Pisa ho scoperto cosa fare e dove mangiare bene senza spendere una fortuna.

Sognando Pisa

Ogni volta che si viaggia si fanno ricerche su cosa vedere e dove mangiare. Spesso ci si affida a siti come TripAdvisor, altre volte, presi dalla fame, si finisce in posti sconosciuti e con menù turistici. Io stavolta non mi sono minimamente preoccupata di questi particolari e mi sono affidata completamente nelle mani di mio cugino che abita qui a Pisa.

piazza duomo pisa

Prenoto il viaggio per seguire il mio amato corso di Blogging Pro svolto da Silvia Ceriegi di Trippando. Sperando nel tempo buono, decido di fermarmi anche la domenica per fare un po’ di vita da turista col naso all’insù, la reflex al collo stile cinese e tanta curiosità. Venerdì la lezione finisce verso le 18.30 e, tempo di tornare in hotel e darmi una sistemata, è già ora di cena. Devo spezzare una lancia a favore della stazione di Pisa Centrale, rispetto a tante zone ferroviarie infatti questa mi è sembrata abbastanza tranquilla. La sua vicinanza al centro poi è irrisoria, superata piazza Vittorio Emanuele II, già ci ritroviamo su Corso Italia, la via principale dei negozi.

Alle bandierine

Nonostante la tranquillità apparente, mio cugino mi viene a prendere per portarmi a cena al ristorante Alle Bandierine. Ci troviamo in via Mercanti numero 4, appena superato l’Arno e imboccato Borgo Stretto, il locale si trova dopo qualche metro sulla nostra destra. La prima impressione è davvero ottima, tutto è molto curato, lo stile è quello di una trattoria. Tovagliette a quadri, sedie di legno, arcate e mattoncini fanno da padrone. Il personale è gentile, presente e attento, ci porta un piccolo antipastino offerto. A seguire ordiniamo del vino bianco della casa, un filetto di maiale lardellato al Morellino con sformato di zucchine e una specialità pisana, il baccalà con i porri. Concludiamo con una porzione di ananas e una di cantucci e vino.

baccalà con porri

Finita la cena ci alziamo da tavola sazi e soddisfatti e ci avviamo a fare un piccolo giro per vedere la Torre di Pisa in notturna. Non fa freddo per essere quasi dicembre. Ricordo l’ultima volta che sono stata qui era fine gennaio del 2018 e si congelava, la sera è anche nevicato!

Bus, autisti e biglietti

Una volta arrivata in albergo crollo. Il sabato la sveglia suona alle 8.00, mi preparo, faccio colazione da Gambrinus e corro a prendere l’autobus numero 5 che mi porta alla sede del corso. Se posso dirlo, gli autisti qui non sono proprio la cordialità fatta persona, se chiedi gentilmente delle indicazioni mentre sono in pausa ti guardano male, se provi a rivolgergli parola a bordo tanto peggio e, se una donna col passeggino, gli chiede di aprirle la porta davanti per scendere perché non riesce ad arrivare a quella centrale, si voltano dall’altra parte facendo finta di non sentire. Guidano anche in modo discutibile, come fossero in un circuito di formula 1, alle fermate inchiodano all’improvviso e se sulle strisce passa qualche pedone borbottano qualcosa in dialetto. Oltre ciò il biglietto comprato ai Tabacchi costa 1,50€ per la durata di 70 minuti, 1,80€ acquistato online e 2,50€ a bordo.

Antica Trattoria Il Campano

Dopo un’intensa giornata al corso di Blogging ecco che giunge di nuovo la sera. Andrea arriva alle 20.30 prendendo un treno ad alta velocità Milano-Firenze e poi un regionale per Pisa. Per cena mio cugino ci aspetta all’Antica Trattoria Il Campano, in via Domenico Cavalca, numero 19. Qui, tenendo sempre come riferimento Borgo Stretto con l’Arno alle spalle, ci troviamo in una traversa sulla sinistra. Appena arrivati ci accomodiamo nel tavolo a noi riservato al piano di sopra. Dopo una rapida occhiata al menù ordiniamo: antipasto per tre persone, pici al ragù di cinghiale, tagliata con rucola e grana e un immancabile baccalà. Accompagniamo il tutto con vino della casa per poi concludere con caffè e dolci tipici.

Dove andare a Pisa

La mattina seguente ci svegliamo con estrema calma, facciamo colazione e andiamo alla scoperta di Pisa. Appena Borgo Stretto incontra via Guglielmo Oberdan, svoltiamo a sinistra per ritrovarci dopo qualche decina di metri in piazza dei Cavalieri, dove ha sede la nota Scuola Normale Superiore. Zona in cui si trovava l’antico Foro Romano cittadino, questa piazza è la seconda più importante della città, dopo quella del Duomo.

scuola normale di pisa

Proseguiamo verso la Torre pendente che raggiungiamo in meno di dieci minuti. Finalmente, costeggiando via Roma e l’Orto Botanico, arriviamo alla Fontana dei Putti. Qui è pieno di gente da ogni dove che si protrae a sorreggere l’iconica Torre. Costruito tra XII e XIV secolo come campanile della Cattedrale di Santa Maria Assunta, il monumento inizia ad inclinarsi sin dalle prime fasi della costruzione a causa del cedimento del terreno. Ciò però fa sì che diventi un vero e proprio simbolo di Pisa, attrazione per turisti e curiosi.

Continuando per i nostri giri passiamo davanti alla casa dove abitò tra il 1827-28 Giacomo Leopardi e dove compose il canto A Silvia. Ci ritroviamo anche di fronte alle nobili case in cui abitò Vincenzo Galilei quando con la moglie attendeva la nascita del grande Galileo, tra il vico dei Mercanti e il Borgo.

Pranzo e rientro

Camminando tra una stradina e l’altra arriva il tempo di mangiare e troviamo un minuscolo localetto in via delle Colonne, dietro piazza delle Vettovaglie, centro della movida notturna cittadina. Qui come specialità ci sono le focacce e la cecina pisana, un’ottima torta salata con farina di ceci. I simpatici gestori ci preparano due focacce calde con due strati di cecina, pepe e melanzane grigliate.

Nel pomeriggio ci concediamo un giro di souvenir e acquisto di prodotti locali, scorgiamo da lontano la famosa chiesa gotica di Santa Maria della Spina, affacciata sull’Arno e poi corriamo a prendere il nostro treno delle 16.56 con arrivo a Milano alle 20.40. Intorno alle nove siamo infine a casa, il weekend è stato intenso, ora siamo pronti ad affrontare una nuova settimana.

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Testo e foto: Giulia Di Giovanni

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