Se ancora non siete stati a piazza San Pietro a vedere albero e presepe, affrettatevi, è imperdibile.

Piazza San Pietro

È stata una tra le prime cose che ho fatto tornando a Roma. Visitare il presepe di piazza San Pietro non è solo una tradizione annuale ma un vero e proprio appuntamento che non riesco mai a mancare. Il pomeriggio di Santo Stefano i miei cugini vanno a vederlo, vorrei andare con loro ma aspettiamo altri parenti e non riesco ad accompagnarli. La sera però recupero prontamente. Con un’amica siamo a passeggio per via Cola di Rienzo, tra un racconto e un altro arriviamo a piazza Risorgimento e lei mi propone di raggiungere San Pietro. Mi si illumina lo sguardo e ovviamente la mia risposta è affermativa. Svoltiamo a sinistra in via della Conciliazione, tenendoci quindi le mura Vaticane sulla destra e il quartiere Borgo sulla sinistra. Superiamo le camionette militari e finalmente arriviamo al colonnato. Nonostante io sia nata e cresciuta a Roma è sempre un’emozione indescrivibile raggiungere questa piazza, come tanti altri simboli della città.

presepe san pietro di notte

Presepi a confronto

Lo scorso anno il presepe in piazza San Pietro era fatto interamente di sabbia, una vera e propria novità, davvero suggestivo. 700 tonnellate di sabbia per realizzarlo, a sponsorizzare l’intera operazione era il comune di Jesolo. Quest’anno invece a donare i due simboli del Natale al Papa sono i comuni di Scurelle, in Trentino, e quello di Rotzo, nel Veneto. Il 2019 ha come grande protagonista il legno. Sono 23 i personaggi a grandezza naturale rifiniti in questo pregiato materiale e inseriti nel presepe di piazza San Pietro.

Ivo Tomaselli

Il merito di questa idea è di Ivo Tomaselli, presidente del comitato Amici del presepio e recupero tradizioni locali Scurelle, Valsugana. “Io avevo preparato – racconta Tomaselli – un modellino scala 1:5 e gli alpini mi hanno detto che l’impossibile non esiste, quindi siamo partiti, abbiamo incominciato a lavorare in compagnia allegramente. Eravamo un bel gruppo: chi faceva il muratore, chi altro. Tutti entusiasti”.

Il presepe a San Pietro

Questo presepe porta con sé l’emblema della cultura della Valsugana, offrendo agli occhi dello spettatore uno spaccato di quella che era la cultura dei paesi trentini e del loro stile di vita circa 100 anni fa. Qui infatti viene rappresentato uno spezzone della realtà montanara, di persone semplici che hanno un rapporto stretto con la montagna. I personaggi portano con sé i punti più significativi di una vita di inizio ‘900 fatta spesso di stenti e fatiche.

presepe e albero 2019 san pietro

L’abete

Giunge invece dall’Altipiano di Asiago, l’abete rosso, alto circa 26 metri, con 70 centimetri di diametro, innalzato proprio accanto al presepe in piazza San Pietro. L’albero quest’anno è stato donato dal Consorzio di usi civici di Rotzo, in provincia di Vicenza. Abete e presepe sono legati insieme dal comune ricordo della tempesta avvenuta nell’autunno del 2018 che devastò molte zone del Triveneto. Da qui la voglia di riportare frantumi di questa calamità anche nel presepe che, da sempre, è emblema di gioia e speranza.

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Testo e foto: Giulia Di Giovanni

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